Poeta, scrittore, narratore per bambini di tutte le età, oratore dell’antica metrica sarda: un Alberto Masala a tutto tondo il 1 di settembre alla festa dell’Unità di Bologna, in occasione dell’evento promosso dal Circolo Sardegna nell’ambito della rassegna Scrittori Sardi a Bologna.
È l’occasione per presentare al pubblico due volumi di recente pubblicazione, dove l’artista si diletta nella letteratura per ragazzi. Conoscendo la sua storia e i suoi scritti pochi gli avrebbero dato il titolo di Poeta e Scrittore per bambini, eppure si rileva essere abilissimo: nella sua metrica non si china o si fa più piccolo, il suo canto rimane sempre alla sua altezza.
Nel libro Piangete, bambini!, edito da Il Barbagianni, una raccolta di poesie pensate per i lettori più piccoli e illustrate da Daniela Pareschi, Masala spiega che non esiste la poesia per bambini, esiste la Poesia punto e basta. Per raccontare le storie ai bambini non esistono tecniche, tattiche o metriche specifiche.
Ma il suo genio poetico sa bene come confezionare dei racconti che uniscano forma, sostanza e giusto ritmo per incantare chiunque si lasci trasportare dalla sua magia, con l’unica morale che si permette di infondere: quella di piangere, che non solo non è sbagliato, anzi fa bene!
Ne La formula esatta della rivoluzione, scritto con Marcello Fois e Otto Gabos per Istos edizioni, Masala racconta le sorti del Padre della chimica Antoine-Laurent de Lavoisier durante la Rivoluzione francese. Grazie a un’accurata ricerca storica, costruisce un racconto per ragazzi con personaggi storici realmente esistiti che si muovono in strade rigorosamente registrate nelle carte topografiche della Parigi rivoluzionaria. E tra le pagine del libro veniamo a scoprire che il principale rivale, in chimica come in politica, del marchese Lavoisier che decreterà la sua condanna a morte, Jean Paul Marat, è di origine sarda, di Cagliari precisamente.
Alberto Masala nasce a Ozieri e cresce a suon di metrica davanti a su fochile, incitato dalla nonna materna a ripetere a suon di musica i versi dei poeti sentiti in piazza. Poeti estemporanei che si esibivano dal palco paesano e chiamati a rendere conto al pubblico, che si riservava sempre il diritto di zittirli o di non permettergli ulteriori esibizioni qualora non si rivelassero all’altezza delle attese. Sono state quelle piazze la scuola in cui si è formato, sia per l’elevato valore della metrica proposta, sia per il sottinteso patto di esigibilità stretto tra i cantori e i severi spettatori. E ha sempre fatto tesoro di quel prezioso insegnamento!
Nonostante viva da 40 anni fuori dalla sua isola, Masala non dimentica le miserie della sua terra “Una Sardegna violentata, depredata e sottomessa da una brutale colonizzazione, che la costringe a subire il pesante demanio militare che le è stato imposto”.
Saluta il pubblico con l’ultima sua fatica, una ballata rap – contenuta nell’album Oro, incenso e Quirra – dal titolo esplicativo “A unu sard’ arressu” musicata dal gruppo Stranos Elementos. Un invito ai sardi a prendere coscienza e a tentare di dare un altro corso agli eventi della sua Storia, che potete ascoltare seguendo questo link.